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La Proporzione Aurea

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1° Tappa Mostra La Proporzione Aurea
1 Ott - 10 Dic 2023

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La Mostra
La Basilica Palladiana
L'allestimento
Gli Artisti
Le opere
La biblioteca civica bertoliana

La Mostra

«In rispettoso dialogo con la cornice della Basilica Palladiana, la mostra mette in relazione artisti di diverse scuole e generazioni, da Michelangelo Pistoletto a Erica Tamborini, da Fibonacci a Leonardo, da Fidia a Luca Pacioli, tutti chiamati a confrontarsi con un tema al tempo stesso antico e attuale: quale rapporto c’è tra arte e scienza e tra etica e forme del bello? Ma, soprattutto, possiamo davvero conoscere senza prima sentire? La risposta è nel percorso della mostra che, toccando temi e spunti classici – dalla sezione aurea alle proporzioni – li rende attuali nella forma dell’esperienza estetica».

Rolando Bellini, Curatore della mostra

La prima sede: La basilica palladiana

Grazie a preziosi architetti, che sono anche buoni osservatori, si è scoperto che i capitelli che reggono il peso degli enormi costoloni in legno, che fanno parte della struttura della grande nave che è il tetto della Basilica Palladiana, sono in rapporto di 5 a 3. Si è capito, così, che se provi a dividerli ti viene fuori 1,6 che è quasi il numero della proporzione aurea, che però è infinito! Irraggiungibile! Non finisce mai 1,6 bla bla bla… ecc. Allora ho pensato se adesso faccio un disegno animato come i cartoni, con tutti i quadrati grandi che diventano sempre più piccolini e ci faccio entrare la spirale curva che li collega, cosa succede se faccio tutto usando il numero enorme e infinito di prima? Perché, come sanno tutti, il computer sa contare da 0 a 1 e basta!!! Ecco cosa succede ad esempio, il computer o meglio l’algoritmo, tenta di afferrare le forme tirando tante cordicelle, anche a caso, per dire “fermati sto calcolando!!!” E quindi tentenna, fa fatica a respirare, fa i bagliori perché non capisce molto. Ma qui sta il bello! Senza tutti questi tracciati luminosi sarebbe stato tutto semplice e noioso; invece, a provarci e tentare di capire e mettersi in relazione, magari non si capisce molto, ma vengono fuori i fuochi d’artificio!

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L'Allestimento: un viaggio nel tempo, nello spazio, nella coscienza

Abbiamo concepito l’allestimento come un viaggio nel tempo, nello spazio, nella coscienza. Gli ambienti espositivi sono progettati in sezione aurea: dal micro al macro, si relazionano con i visitatori e con il salone della Basilica. La regola seguita presenta diverse eccezioni, derivanti dall’edificio stratificato nei secoli che, come il mondo, sfugge alla perfezione e al rigore. L’armonia ha tante forme a seconda della cultura, del luogo e del tempo. La sua visione è controversa, specialmente nel mondo contemporaneo. Chiediamo ai visitatori un grande sforzo: questa non è infatti una mostra storico-scientifica sulla proporzione aurea, ma un gioco che stimola la ricerca di una possibile armonia nella contemporaneità. Attraverso alcuni squarci luminosi su uno fondo scuro e indistinto, il viaggio si svolge attraverso testi e grafiche, opere d’arte fisiche e videoinstallazioni, a diversi livelli di interazione. Ogni tappa ha un nome. Alcune tappe coinvolgono la razionalità, attraverso il racconto, l’incontro di personaggi del passato e del presente; altre ingaggiano le emozioni, la vista, l’udito e il tatto; verso fine percorso, il Terzo Paradiso invita i visitatori all’esperienza, alla partecipazione diretta alla creazione di un’opera d’arte collettiva, in cui la parola è al centro e motore delle relazioni.

Marcella Gabbiani - Gabbiani & Associati, Studio di architettura
Progettista dell’allestimento

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Perchè Pacioli

Economia e matematica. Corpo, spirito e natura. In una sola parola: bellezza. La vita di Luca Pacioli, nato a Borgo Sansepolcro nel 1446 e nel comune toscano scomparso il 1517, è interamente segnata dalla ricerca della «perfetta simmetria», chiave di tutte le cose da lui identificata nella sezione aurea. Una vita, quella del francescano Pacioli, che intreccia molti territori e altrettante discipline. Ambiti apparentemente distanti come l’attività di teologo e quella di studioso di matematica speculativa e mercantile (è considerato il sistematizzatore del cosiddetto “metodo veneziano”, ovvero della partita doppia che per la prima volta divideva dare e avere, con un sistema moderno di annotazioni) confluiscono nella sua singolare capacità di tessere relazioni, stabilire complicità, nutrire legami e amicizie. Della sua opera, il lavoro più noto è il De Divina Proportione, stampato a Venezia nel 1509 e dedicato proprio allo studio della bellezza nella chiave della sezione aurea. Già i matematici dell’antichità classica e i filosofi greci erano rimasti affascinati dalla proporzione che sembrava racchiudere in sé il mistero della perfezione e della bellezza, attributi divini. Da qui l’uso dell’aggettivo “divina” per indicare la relazione che regola questo rapporto “aureo” trasposto nella realtà dei numeri.  Collegata con la sezione della mostra in Biblioteca Bertoliana (Palazzo Cordellina), dove vengono esposti gli importanti libri di Luca Pacioli, questa sala racconta e spiega con un’installazione infografica l’importanza e l’influenza del lavoro di Pacioli. Un’influenza che si esplicita nel quadro che lo immortala nel suo studio, davanti a libri e poliedri.

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Gli Artisti

  • Michelangelo Pistoletto+

    «La linea si incrocia due volte, configurando tre cerchi consecutivi. I due cerchi esterni rappresentano tutti gli opposti, fra questi la natura e l’artificio entrati in conflitto. Il cerchio centrale è il luogo dove tocca a noi congiungerli, affinché fecondino il grembo di una nuova società. […] Il Terzo Paradiso ci introduce nell’era della responsabilità». Sono parole di Michelangelo Pistoletto, l’artista italiano più famoso al mondo, che interviene in mostra, oltre che con una serie di opere legate al suo Segno Arte e alla rilettura dell’Uomo Vitruviano, con un inedito Terzo Paradiso improntato ai concetti di proporzione e relazione. Un’opera con cui tutti i visitatori sono chiamati a interagire.

  • Erica Tamborini+

    Spostare il limite spaziale, temporale, ideale. Immaginare spazi che non si vedono. Sfiorarne i confini, oltrepassarli spingendosi al di là delle apparenze e ritornare al punto di partenza.

  • Duccio Forzano+

    Spostare il limite spaziale, temporale, ideale. Immaginare spazi che non si vedono. Sfiorarne i confini, oltrepassarli spingendosi al di là delle apparenze e ritornare al punto di partenza.

  • Angelo Bonello+

    La luce ha senso solo in relazione all’ombra. La luce simbolizza non solo la conoscenza e la consapevolezza, ma anche la ricerca continua di un significato più profondo nella nostra esistenza.

  • Jacopo Gonzato+

    La geometria del suono prende forma nei poliedri di Jacopo Gonzato. Il suono esprime così, attraverso la perfezione dei solidi platonici, le sue proprietà geometriche. La geometria delle forme, insegnava Pitagora, è infatti «musica solidificata».

  • DIES (Fabio Volpi)+

    Un’opera audiovisiva che chiama in causa il Partenone come laboratorio di riflessioni sui concetti di armonia e dissonanza. L’artista ci porta al centro di visioni che provengono dal mondo dell’architettura: è il momento in cui le relazioni tra pieni e vuoti si riscoprono legate a un sistema di proporzioni… auree.

  • Matteo Riva+

    Nella lunga ricerca sulla proporzione aurea, spicca la figura del matematico francescano Luca Pacioli (1445-1517). Il lavoro infografico di Riva è un omaggio al modo in cui Pacioli investe la natura di modelli.

  • Paolo Marangon+

    Nel perdurante disordine di questo XXI secolo penso che l’architetto, l’artista e l’artigiano debbano ritrovare la consapevolezza del proprio lavoro e riallacciare il filo rosso di una storia fatta di segni rigorosi capaci di mettersi in relazione e di costruire significato, armonia e bellezza anche nei contrasti più accesi.

Le Opere

Matteo Riva, Perché Pacioli, 2023

Erica Tamborini, Tutto è violento, tutto è pacato, 2023 (per i light-box)

Erica Tamborini, Tutto scorre, 2023 (per le pietre)

Erica Tamborini, Tutto è violento, tutto è pacato, 2023 (per i light-box)

Michelangelo Pistoletto, Terzo Paradiso, 2023

Angelo Bonello, Relazioni Auree, 2023

Duccio Forzano, Oltre. Concetto videografico (frame), 2023

Duccio Forzano, Oltre. Concetto videografico (frame), 2023

Dies_(Fabio Volpi), Aurae, 2023

Jacopo Gonzato, Dodecaedro Sonico, 2023, Galleria Rossana Orlandi

Michelangelo Pistoletto, Segno Arte – Pallets e Segno Arte – Ping Pong

Paolo Marangon

La seconda sede: La Biblioteca Civica Bertoliana

In Biblioteca Civica Bertoliana l’opera e l’influenza di Luca Pacioli sono stati affrontati in un percorso bibliografico e documentario attraverso i suoi libri, in particolare le edizioni originali della Summa De Arithmetica (1494) e del De Divina Proportione (1509). Il percorso ha permesso di conoscere e approfondire l’opera di Pacioli e la sua influenza in ambiti come l’economia, la storia della stampa, lo sviluppo della scienza delle proporzioni.

A tal proposito, infatti, sono stati esposti altri tre volumi molto rari, tratti dal patrimonio librario della Biblioteca Civica Bertoliana: i saggi sulle proporzioni di Albrecht Dürer, direttamente ispirati al lavoro di Luca Pacioli e stampati, come i libri del matematico francescano, in terra veneta.

Nel mese di ottobre, negli spazi di Palazzo Cordellina, è stato presente anche il “Muro del cambiamento” di Giovanni Caccamo (murodelcambiamento.it), installazione multimediale interattiva con la quale i visitatori della Mostra hanno potuto condividere le loro parole di cambiamento per una nuova armonia del vivere collegata alle suggestioni della proporzione aurea.

Nella sede di Palazzo Cordellina, dal 1° ottobre al 10 dicembre 2023, sono stati esposti per la prima volta rari documenti del patrimonio della Biblioteca Civica Bertoliana: tra questi, l’incunabolo del 1494 della Summa de Arithmetica Geometria Proportioni et Proportionalità e l’edizione del 1509 del De Divina Proportione di Luca Pacioli, entrambi stampati a Venezia con i torchi di Paganino de’ Paganini, che hanno influenzato artisti e scienziati del calibro di Leonardo, Albrecht Dürer e Johannes Kepler.

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La Biblioteca luogo delle relazioni

Nel progetto culturale della Biblioteca Bertoliana, biblioteca storica e di pubblica lettura che dalla sua fondazione, nel 1708, è parte integrante dell’impalcatura su cui si sostiene la crescita culturale e sociale della città di Vicenza, il concetto di relazione è un concetto chiave. Contribuire alla mostra La proporzione aurea. Un viaggio tra emozioni, armonia e conoscenza di Relazionésimo e al progetto del Festival delle Relazioni significa pertanto valorizzare il nostro core business di servizio culturale di relazione. I documenti scelti per il percorso espositivo non solo valorizzano il corpus documentario della civica vicentina, che dimostra ancora una volta di essere una biblioteca-monumento di straordinari valori e potenzialità, ma entrano in relazione con l’oggi, si confrontano con la contemporaneità, tornano a ricollocare l’uomo, con le sue responsabilità, al centro di una relazione costruttiva con l’ordine naturale e sociale. Conservare il patrimonio del passato, valorizzarlo nel presente per educare alla sua conoscenza e fruizione e proteggerlo per il futuro è l’etica di una biblioteca che vuole continuare a crescere, creando relazioni e generando benessere.

La proporzione tra arte ed economia
Attraverso il successo e la diffusione dei capolavori esposti in mostra, partendo dal libro di Luca Pacioli sulla Divina Proportione, passando per la sua Summa de Arithmetica (1494), arrivando all’Operina di Ludovico degli Arrighi detto il Vicentino, è possibile cogliere una singolare trama che rivela un ambiente artistico, scientifico, filosofico, culturale, imprenditoriale interessato ai codici della bellezza e alla ricerca delle leggi fondamentali dell’economia e della vita.

Dall’archivio della famiglia Velo è stato invece scelto un documento contabile del 1667 sulla vendita di venti organsini (filati di seta) di Vicenza da parte di Girolamo Velo, redatto con il metodo della partita doppia: è sempre Pacioli, nella sua Summa, a descrivere per la prima volta il sistema di partita doppia che veniva utilizzato dai mercanti di Venezia e che ha rivoluzionato il mondo commerciale grazie a raffinate riflessioni di diritto societario e di gestione e analisi economica.

Come spiega l’economista Luigino Bruni «Pacioli fu prima di tutto un grande umanista, non solo un matematico, per questo il suo passaggio nel mondo della contabilità d’impresa fu decisivo per dare dignità a quei libri di uomini pratici, sistematicità e rigore. Non fu l’inventore della ragioneria, né della contabilità aziendale: ma con la sua mano toccò questi argomenti e li fece diventare d’oro». Fu una sorta di innovatore della tradizione contabile italiana che, spiega Bruni, «era già grande e nobile ma che con Pacioli divenne grandissima e nobilissima».