Beate Vivo Farm S.r.l.
Viale dell’Industria, 67 - 36100 Vicenza (VI)
C.F. – P.IVA IT 04315080244
Tel. + 39 0444 560246
Vai alla sezione dedicata:
a mostra La Proporzione Aurea esplora il concetto di proporzione come filo conduttore di un equilibrio sempre da ricercare tra perfezione e complessità, tra ombra e luce, tra disincanto e bellezza. Partendo dalla figura di Luca Pacioli, simbolo del sogno rinascimentale di cogliere un ordine universale, l'esposizione – nell'Anno Giubilare 2025 – indaga come la matematica, l'arte e l'architettura abbiano costantemente ridefinito il rapporto tra opposti: ordine e caos, regola e intuizione, armonia e disarmonia.
Il percorso espositivo mette in luce l'eredità di Fibonacci, che per primo intuì il legame tra numeri e natura attraverso la celebre sequenza che porta il suo nome. Su queste basi, Pacioli sviluppò nel De Divina Proportione (1509) una visione geometrica e cosmologica della proporzione, proiettandola in una dimensione più attuale che mai.
La mostra si articola attraverso il dialogo tra opere di maestri contemporanei, come Michelangelo Pistoletto, e giovani artisti come Erica Tamborini, testimoniando come queste antiche intuizioni continuino a ispirare pratiche artistiche differenti. Attraverso documenti, mappe, installazioni e modelli architettonici, il pubblico è invitato a riflettere sul carattere mutevole della proporzione: un linguaggio che, adattandosi ai contesti storici e culturali, guida ancora oggi la nostra comprensione del mondo. La bellezza emerge così non come un ideale statico, ma come il risultato dinamico della tensione tra ordine e libertà.
La Proporzione Aurea valorizza l'eredità storica della via italiana alla bellezza, invitando a interrogarsi sul ruolo della proporzione in contesti e ambiti apparentemente distanti, come l’economia e la spiritualità, e sulla necessità di riscoprire una centralità umana nell'epoca dell'intelligenza artificiale e della tecnologia avanzata.
Ombretta Zulian
Rolando Bellini
Marco Dotti
Fortunato D'amico
Marcella Gabbiani
Chiara Domenicucci
Fotografie gentilmente concesse da Lazio Crea
WeGil è un centro culturale polivalente situato nel cuore del quartiere Trastevere a Roma. Progettato dall'architetto Luigi Moretti nel 1933 – e presentato alla V Triennale di Milano nello stesso anno – l'edificio fu inaugurato nel 1937 come Casa della Gioventù Italiana del Littorio (GIL). Questo complesso rappresenta un esempio emblematico dell'architettura razionalista italiana, caratterizzato da una combinazione di forme geometriche lineari e curve, tra cui spicca la monumentale scala elicoidale che collega le diverse aree funzionali.
La geometria essenziale e la struttura razionale del complesso fanno del WeGil, recuperato e restituito al pubblico nel 2017 grazie a un intervento promosso dalla Regione Lazio, una sede ideale per La Proporzione Aurea, mostra che indaga il legame tra forma, armonia e significato. In questo spazio, la storia dell’architettura si fonde con l’innovazione, offrendo ai visitatori un’esperienza unica nel segno dell’equilibrio tra passato e futuro.
Commissionata dalla Casa della Gioventù Italiana del Littorio (GIL) all’allora ventiseienne architetto Luigi Moretti, il palazzo fu inaugurato nel 1937 con il nome “Casa del GIL”.
Oggi il WeGil è un ponte tra passato e futuro, dove la storia architettonica si fonde con l’innovazione culturale, offrendo uno spazio unico per vivere la cultura nel cuore della Capitale.
L’architetto
Luigi Moretti (1907-1973), uno dei protagonisti dell’architettura italiana del Novecento, ha esplorato la sezione aurea come principio universale di armonia e bellezza. Per Moretti, la proporzione non era solo un criterio estetico, ma uno strumento per generare spazi dinamici e fluidi, capaci di connettere l’architettura alla natura e al corpo umano. Nei suoi progetti, la tensione tra equilibrio formale e libertà compositiva dimostra come la sezione aurea possa diventare un codice nascosto per leggere il ritmo e l’ordine legando la tensione del passato alla funzione del futuro.
Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. Inizia a esporre nel 1955 e nel 1960 tiene la sua prima personale alla Galleria Galatea di Torino. La sua prima produzione pittorica è caratterizzata da una ricerca sull’autoritratto. Nel biennio 1961-1962 approda alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la presenza dello spettatore, la dimensione reale del tempo e riaprono inoltre la prospettiva, rovesciando quella rinascimentale chiusa dalle avanguardie del XX secolo. Con questi lavori Pistoletto raggiunge in breve riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti. I Quadri specchianti costituiranno la base della sua successiva produzione artistica e riflessione teorica.
Tra il 1965 e il 1966 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera, movimento artistico di cui Pistoletto è animatore e protagonista. A partire dal 1967 realizza, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che rappresentano le prime manifestazioni di quella “collaborazione creativa” che Pistoletto svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società. All’inizio degli anni Ottanta realizza una serie di sculture in poliuretano rigido, tradotte in marmo per la mostra personale del 1984 al Forte di Belvedere di Firenze. Dal 1985 al 1989 crea la serie di volumi “scuri” denominata Arte dello squallore.
Nel corso degli anni Novanta, con Progetto Arte e con la creazione a Biella di Cittadellarte - Fondazione Pistoletto e dell’Università delle Idee, mette l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia. Nel 2004 l’Università di Torino gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Politiche. In tale occasione l’artista annuncia quella che costituisce la fase più recente del suo lavoro, denominata Terzo Paradiso.
Erica Tamborini (Milano, 1988) da anni porta avanti un innovativo open-project orientato al dialogo, alla contaminazione, alla traslazione di situazioni e realtà culturali attraverso il gesto, l’azione e la progettazione artistica, finalizzati all’affermazione di una nuova idea di arte. Nel suo fare coinvolge istituzioni, realtà territoriali che compartecipano alle sue proposte artistico-culturali congegnate come veri e propri happening artistici realizzati mettendosi in gioco personalmente, facendo di sé stessa il proprio strumento di espressione. Si annoverano: Energy of Space, 2019, un progetto incentrato sulla coincidenza delle celebrazioni del 50° anniversario del primo uomo sulla Luna e del cinquecentenario dalla morte di Leonardo da Vinci realizzato presso l’Aeroporto di Milano Malpensa per SEA s.p.a con il patrocinio dell’Agenzia Spaziale Italiana e il Comune di Milano. Tale progetto ha ottenuto il premio Arte, Scienza e Coscienza della Fondazione Infinity (Principato di Monaco). Ritorno a Brera, 2018, una trilogia di eventi patrocinati dal MiBACT e Regione Lombardia sul tema del rapporto tra performance e immagine, coinvolgente il quartiere milanese in particolare: il Comando Militare Esercito Lombardia, la Biblioteca Nazionale Braidense, l’Accademia di Belle Arti di Brera, lo Studio di Piero Manzoni. Nel 2016, per il Centro “C. Cattaneo e G. Preti” dell’Università dell’Insubria di Varese, ha realizzato un progetto dedicato al valore emancipativo dell’arte e della cultura donando all’istituzione un’opera lapidea installata presso l’Aula Magna. Inoltre, ha partecipato al forum internazionale fiorentino Unity in Diversity, nel 2015, con una performance e un’installazione scultorea oggi esposta nel Museo di Palazzo Vecchio, Firenze. È stata invitata a partecipare alla The New Florence Biennale IX edizione 2013. È stata ed è presente in collezioni private e museali italiane come il Museo Arte Plastica di Castiglione Olona (VA) e internazionali tra cui a Hong Kong. Ha collaborato con numerosi artisti nei diversi ambiti delle arti per l’ideazione e la cura di specifici progetti di valorizzazione artistico-culturale. Attualmente, indaga sul rapporto Arte-impresa come innovativo luogo dell’arte.
Pseudonimo di Carmelo Forzano, nato a Genova nel 1960, è un regista e autore televisivo italiano.
Dopo una gavetta fatta di molti mestieri oltre a quello del film maker e realizzatore, viene notato da Claudio Baglioni negli anni Novanta per aver prodotto il videoclip (diretto da Giacomo De Simone) di Amore dannato, per la sua ex moglie Paola Massari. Baglioni lo vuole regista inizialmente dei suoi videoclip a cominciare da Bolero, successivamente gli affida la direzione televisiva dei suoi concerti. Contemporaneamente lavora per Mediaset: Verissimo e Real TV - Eroi per caso. Nel 2000 dirige la prima edizione dello show Torno sabato di Giorgio Panariello, Ultimo Valzer di Fabio Fazio, le quattro edizioni di Stasera pago io di Fiorello, poi torna in Mediaset con Paolo Bonolis e di nuovo in Rai con Gianni Morandi e Vincenzo Salemme. Vive anche una parentesi cinematografica nel 2003, dirige 23, una commedia comica con i Ditelo voi. Dal 2005 al 2016 ha curato la regia del programma di Rai 3 Che tempo che fa di nuovo con Fazio. Nel 2006 debutta nella regia teatrale al Teatro Sistina con la commedia musicale Squali - Una storia vera un sogno da un’idea di Alberto Luca Recchi, scritto con Paola Conte e interpretato da Alberto Luca Recchi con Giulia Ottonello, Carlo Ragone e Beatrice Luzzi. Nel 2019 ha scritto (con Lorena Guglielmucci e Gianni Salvioni) e ha messo in scena lo spettacolo L’Angelo Bugiardo dedicato a Lucio Dalla che debutta al Teatro Comunale di Cagli e successivamente viene portato in tour (sospeso dopo le prime date per le limitazioni dovute al Covid-19).
Si dedica anche saltuariamente a seminari universitari di regia televisiva. È regista delle edizioni del 2010, 2011, 2013, 2014, 2018 e 2019 del Festival di Sanremo. Sempre per Fazio cura le regie di Vieni via con me su Rai 3nel 2010 e di Quello che (non) ho su LA7 nel 2012. Ha curato la regia dell’Eurovision Song Contest 2022, tenutosi dal 10 al 14 maggio 2022 presso il PalaOlimpico di Torino, insieme a Cristian Biondani. Per Relazionésimo ha realizzato l’installazione Dall’Eden al deserto nel 2022.
Angelo Bonello è nato a Torino nel 1971.
Si è interessato alla pittura e alla scultura fin dall’infanzia sotto la guida dell’artista impressionista Sergio Manfredi. Successivamente incontra l’artista Antonio Carena dal quale apprende le arti astratte e concettuali per poi approdare alla Tecno-Art con l’artista Piero Gilardi.
Negli anni Novanta intraprende un lungo percorso di ricerca nella natura, nelle culture e nell’arte. Mentre studia, esplora foreste, scala catene montuose e scopre e vive le grandi città del mondo come Barcellona, Parigi, Pechino, Bogotà, Dubai, Rio de Janeiro e molte altre. Si interessa parallelamente alle arti figurative con particolare attenzione alle nuove tendenze performative e multimediali e allo sport, al nuovo circo, all’alpinismo e alle discipline aeree. Angelo Bonello concepisce lo spazio urbano come un grande palco che ospita spettacoli ambientali e installazioni luminose che si incastrano perfettamente nel paesaggio, portando la Land Art su un piano onirico. Elabora una sensibilità visiva e una cifra stilistica basata sullo stravolgimento dimensionale dello spazio scenico e del paesaggio. Un palco che oltre al piano orizzontale include anche la proiezione aerea.
Nel 1997 si stabilisce a Roma dove conosce Alberta Nunziante e insieme fondano Kitonb Project. Continua a esplorare gli angoli più selvaggi del mondo, ma è Roma il luogo in cui pensa e crea oltre cinquanta progetti, realizzati in quaranta paesi del mondo. Dal 2014 è molto attivo anche in campo televisivo in qualità di Direttore Artistico di Italia’s Got Talent, Telethon, The Voice, tutte trasmissioni di grande successo.
Jacopo Gonzato, architetto visionario nato nel 1988 a Vicenza, si distingue per il suo approccio rivoluzionario nel campo del design del suono. Con una formazione accademica prestigiosa, ottenuta presso lo IUAV di Venezia e la Pontificia Universidad Católica de Chile, Gonzato ha conseguito una doppia laurea che fonde approcci e metodi differenti. Il suo percorso professionale è caratterizzato da una costante ricerca sperimentale, che parte dalla perfezione dei solidi platonici per esplorare nuove frontiere nelle forme armoniche. Il suo progetto “Geometrie del Suono” rappresenta l’apice di questa ricerca, con l’obiettivo di riformulare le regole della diffusione sonora.
Animato dal motto “Traditio, Innovatio, Proportio”, Gonzato ha dedicato anni di sperimentazioni e prototipazioni, dal 2012, per sviluppare una visione olistica che integra design, filosofia, materiali e tecnologia. Questa visione strutturata è il fondamento per attrarre collaborazioni, gestire risorse e avanzare con determinazione verso gli obiettivi prefissati. La sua aspirazione non è solo quella di innovare, ma di instaurare un nuovo paradigma nel design del suono, attraverso un percorso che è al contempo sperimentale e radicato nella proporzione e nell’equilibrio.
La sua collaborazione con la Galleria Rossana Orlandi e la partecipazione a esposizioni internazionali come NOMAD, hanno ulteriormente consolidato la sua reputazione nel panorama del design globale, dimostrando la sua capacità di fondere arte e design in un dialogo creativo che trascende i confini tradizionali.
Matteo Riva è designer dell’informazione specializzato nella rappresentazione cartografica. Si è laureato in Design della Comunicazione presso il Politecnico di Milano con una tesi sui film industriali Olivetti (2010), documenti audiovisivi che spaziano dalle narrazioni dei prodotti all’architettura e alla città. Dal 2020, si occupa di attività cartografiche editoriali per la rivista internazionale “Monocle”, creando in particolare mappe turistiche per le guide The Monocle Handbook of Spain (2023), The Monocle Handbook of Portugal (2022), The Monocle Book of the Nordics (2022) e The Monocle Book of Italy (2021). Nel 2018, ha curato le infografiche per la mostra Un mondo che funziona a gas (Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci, Milano, 2018) e nel 2020 ha lavorato alla mostra Ma noi ricostruiremo. La Milano bombardata del 1943 nell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo” presso le Gallerie d’Italia (a cura di Mario Calabresi, ottobre 2020). Nella stessa mostra ha riprodotto una mappa (successivamente resa interattiva) della città di Milano, raffigurando lo stato postbellico degli edifici distrutti e danneggiati.
La mostra è aperta tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 19 (per aggiornamenti in tempo reale consultare il sito wegil.it)
La mostra è a ingresso libero.
All’ingresso è allestito un bookshop permanente del palazzo WeGil a cui è possibile accedere senza entrare nell’area della mostra.
Si, l’area espositiva è accessibile in sedia a rotelle
No, all’interno del Palazzo WeGil è vietato essere accompagnati da animali, di qualunque taglia e genere.
Sì è possibile. L’accesso alla mostra è libero negli orari di apertura del palazzo WeGil.
Un progetto editoriale che intreccia arte e ricerca per esplorare il potenziale della proporzione aurea come chiave di lettura del mondo e delle relazioni umane.
Grazie ai contributi di artisti e studiosi, il volume accompagna il lettore in un viaggio multidisciplinare attraverso i concetti di armonia, equilibrio e bellezza universale. Le immagini dell’omonima mostra, allestita nell’ottobre 2023 nella Basilica Palladiana di Vicenza – capolavoro dell’architettura mondiale – arricchiscono e amplificano l’esperienza.
Tra gli artisti: Michelangelo Pistoletto, Jacopo Gonzato, Angelo Bonello, Erica Tamborini, Matteo Riva, Paolo Marangon, Dies_, Giovanni Caccamo e Duccio Forzano.
Testi di Rolando Bellini, Fortunato D’Amico, Marco Dotti, Marcella Gabbiani, Ketty Panni e Ombretta Lucia Zulian.
Organizza il tuo evento durante la mostra La Proporzione Aurea